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Il potere dei gatti? Starebbe nel loro esoterismo...

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Tribù Golosa

Chiunque ami i gatti riconosce che questi animali hanno un potere incredibile, quasi soprannaturale...Ecco spiegato perché :)

Il potere esoterico dei gatti :) ©Thinkstock" />

Il potere esoterico dei gatti :)

 Chiunque ami i gatti sa che questi piccoli felini sono esseri viventi straordinari, capaci di sentimenti e comportamenti incredibili. Infatti, anche se si tratta di uno dei felini più piccoli, il gatto è capace di saltare da fermo fino a tre metri d’altezza.

Può cadere da quindici metri senza riportare grandi conseguenze, è in grado di vedere al buio attraverso occhi sensibilissimi.

L’unico difetto del gatto sembra essere la sua grandezza: le dimensioni ridotte lo rendono molto poco resistente alla fatica e il prezzo di queste prestazioni è un tempo medio di sonno giornaliero di 16 ore.

Storicamente, il gatto è stato addomesticato fin dall'Antichità: scheletri di gatti accompagnano quelli di esseri umani, anche se vi è il dubbio che un primo addomesticamento fosse già praticato dai Neanderthal circa 150mila anni fa. Il fatto che popolazioni preistoriche umane dedite ai culti sacri alla Dea Madre avessero avuto in tempi remoti un rapporto forte con il gatto costituì una base culturale in cui le prime società organizzate svilupparono un forte legame religioso con questo bellissimo mammifero.

In Egitto, in Mesopotamia, in India ma anche nel Mediterraneo, tutte le società di impianto matriarcale adorarono il gatto come animale divino. L’esempio per eccellenza sicuramente è quello dell’Egitto, in cui il gatto era personificazione della Dea Bastet, alter ego di Iside-Hathorma. Bastet viene raffigurata come una figura umana con la testa di gatto, con ai piedi una cesta piena di adorabili gattini. Il gatto in Egitto veniva onorato con splendide statue e altri ricchi omaggi. 

I gatti defunti venivano mummificati secondo gli stessi procedimenti usati dagli umani. Ciò che affascinò fortemente gli Egizi fu la perfezione fisica del gatto, chiamato da loro Mau (dal verso onomatopeico) e ritratti in splendide raffigurazioni, come questo bronzo della XXVI Dinastia.

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