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L'intervista di Serena Grossi



Intervista di Federica

Abbiamo intervistato Serena Grossi!

Visita il blog: L'omino di Panpepato.


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Ciao Serena Grossi, raccontaci...


Cosa ti ha spinto ad aprire il tuo blog ?


Le altre blogger rispondono spesso a questa domanda parlando di un inizio in sordina, di un blog che era nato solo come mezzo per fare ordine tra le ricette e che poi è diventato, poco a poco, una passione a cui dedicarsi anima e corpo.
A costo di risultare impopolare, ammetto candidamente di aver aperto un food blog perché volevo farne una professione e diventare famosa.
Non ci sono riuscita. Per ora. Ma ho grande fiducia nella seconda metà della vita che mi aspetta.

Come è cominciata la tua storia d'amore con la cucina ?


Da piccola ero quella che oggi si definirebbe una food porn. Pensavo solo al cibo. Non leggevo i fumetti, leggevo le ricette. A scuola, i miei temi su come avevo trascorso il fine settimana o le vacanze erano una lista di cosa avevo mangiato. I miei genitori erano sconfortati: mi portavano dall'altra parte del mondo e tutto quello di cui prendevo nota erano i menu dei ristoranti.
Così, crescendo, mi sono convinta che fosse una cosa da nascondere e me ne sono dimenticata.
Quando sono andata a convivere con il mio compagno, preparare la cena è diventata una questione di sopravvivenza e mi sono detta che tanto valeva imparare a farlo bene. E mentre lui studiava per la tesi io cucinavo.
Niente storie struggenti di nonne intente a tirare la sfoglia o mamme che sfornano torte, quindi... mi spiace, sono una foodblogger atipica.

Come definiresti la tua cucina ?


Non ho aspirazioni da chef, sono una cuoca ruspante e dietro ai titoli roboanti dei miei post, che scelgo solo per incuriosire i lettori, ci sono ricette semplicissime, molto comfort e totalmente incuranti dell'apporto calorico. Non mi interessa cimentarmi in esperimenti irreplicabili o escludere ingredienti per rendere le mie ricette light o adatte a intolleranze di cui non soffro.
La mia cucina è pigra, indolente, il che significa che a volte impiego ore per decorare dei cupcakes, a volte cinque minuti per farcire un pollo, a volte mescolo il contenuto di una serie di barattoli, a volte, se ho voglia di polenta, parto dalla semina di un campo di mais e aspetto che cresca (ovviamente è un'iperbole!). Non ho uno stile preciso, seguo l'ispirazione del momento, in base a cosa ho voglia di mangiare e a cosa penso renda meglio in foto.

Perché hai scelto il nome « l' Omin di Panpepato» come titolo del tuo blog?


"L'Omin di Panpepato" è una filastrocca di Richard Scarry che la mia mamma mi leggeva quando ero piccola: potete facilmente trovare la versione originale su internet, comunque si trattava delle avventure di un impertinente omino di panpepato che usciva dal forno e scappava, facendosi beffe di tutti coloro che tentavano di rincorrerlo.
Nel guardare le illustrazioni del libro, la mia immaginazione di bambina golosa correva tra assi per stendere la pasta e teglie su cui erano adagiate decine di biscotti sagomati e immaginavo prendessero vita.
E'il ricordo legato alla cucina più antico che ho, prima della "rimozione imposta" di cui parlavo prima

Qual è la più bella esperienza che hai fatto grazie al tuo blog ?


Ne ho fatte moltissime, spesso memorabili, e, citandone una sola, mi sembrerebbe di fare un torto alle altre.
Il primo Vinitaly, comunque, non si scorda mai...

Qual è il tuo « ingrediente segreto » in cucina ?


Hahahahah!!!! :-D :-D :-D :-D :-D
Il mio segreto in cucina? Una play list fotonica di mia realizzazione, un mix di jazz, lirica, ABBA, Pogues e chansonniers francesi della Belle Epoque. Senza quella sparata a tutto volume non riesco nemmeno a pesare gli ingredienti.
Ah, e la solitudine. Cucino esclusivamente quando sono sola con il mio gatto.

Hai recentemente realizzato un dolce chiamato "Pecan Pie". Puoi dirci di cosa si tratta?


La Pecan Pie è una tipica crostata statunitense, realizzata con una base di frolla, una farcia di noci di pecan tritate grossolanamente, burro e sciroppo d'acero, e decorata con ulteriori gherigli di pecan nuts. Mi ci sono imbattuta l'autunno scorso a una festa del Ringraziamento organizzata dalla Scuola Americana dove studio inglese e sono rimasta con la voglia, perché, dopo il tacchino ripieno, mi era rimasto lo spazio solo per un assaggio.
Alla fine mi sono fatta coraggio, ho venduto un rene e, con il ricavato, ho comprato le noci di pecan per farmela a casa e mangiare solo quella per una settimana. Le noci di pecan in Italia sono indecentemente costose.

Le tue foto sono magnifiche : che consiglio daresti ai nostri lettori per riuscire a fare delle belle foto ?


In realtà credo di dover migliorare ancora moltissimo prima che le mie foto possano definirsi accettabili, ma ti ringrazio per avermi fatto un complimento sull'aspetto del mio blog a cui tengo di più.
Secondo me la cosa migliore per imparare a fotografare è, banalmente, seguire un corso di food photography, un'esperienza che ha modificato completamente il mio approccio alla fotografia, assimilare quanto appreso e poi provare e riprovare a casa, fino a farsi venire il mal di testa, inizialmente applicando alla lettera quanto appreso, poi introducendo gradualmente idee proprie, per creare uno stile personale.
Anche una buona macchina fotografica, con tutti gli accessori, è importante, così come una buona scorta di props, per creare le ambientazioni adeguate a ogni piatto, ma quelli sono investimenti su cui non mi sento di fare pressione a nessuno, perché i costi sono davvero impegnativi.

Per te cucinare è....


Un modo per canalizzare in modo creativo la mia ossessione per il cibo, che prima si esprimeva solo in forme autolesioniste, per esempio in tete à tete notturni con il barattolo della Nutella. Cucinando ho imparato a istradare queste nevrosi e a dare loro una veste quasi artistica.

Un'ultima parola o un messaggio per i nostri lettori ?


Cominciate a raccogliere firme per una petizione da spedire alla televisione nazionale perché mi affidi un programma tutto mio!



Grazie Serena Grossi per aver risposto alle nostre domande. A presto!
Articolo Pubblicato da Federica - 30/04/2014



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