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L'intervista di Valentina Goltara



Intervista realizzata da Federica Intervista realizzata da Federica

Abbiamo intervistato Valentina Goltara!

Visita il blog: Sweet kabocha.


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Ciao Valentina Goltara, raccontaci...


Cosa ti ha spinto ad aprire il tuo blog ?


Anni fa ho scoperto i blog di cucina e mi sono innamorata delle loro foto, di come il cibo veniva presentato come un'opera d'arte. Dovevo assolutamente provarci anch'io.

Come è cominciata la tua storia d'amore con la cucina ?


Sono sempre stata una mangiona fin da piccola. Mia mamma mi ricorda ancora di un risotto alle rane mangiato alla veneranda età di due anni! Con l'adolescenza però ho dovuto confrontarmi con l'attenzione alla forma fisica, praticando danza classica e contemporanea a livello medio-alto. Quindi ho dovuto imparare a tenere a bada la mangiona in me. Sono tornata ad amare il cibo da qualche anno, dopo un periodo difficile della mia vita in cui il cibo era più un nemico che un dolce compagno di vita. Adesso la nostra è una storia d'amore molto equilibrata e salutare, con molta attenzione alle piccole cose e qualche momento di dolce follia.

Come definiresti la tua cucina ?


La mia cucina è quella che in inglese definirebbero basata su whole foods: cereali integrali, legumi, noci, semi, montagne di verdure e frutta. Diciamo che è principalmente vegana, ma uso ad esempio i prodotti delle api e non escludo rare incursioni di uova o latticini (ovviamente biologici ed etici). Oltre a questo, sono un'amante dei gusti non convenzionali. Non mi accontento dei sapori tradizionali, cerco sempre abbinamenti particolari o ingredienti strani. Ero così anche da ragazzina, quando dal gelataio non prendevo mai gusti come crema, cioccolato o stracciatella, ma chiedevo quelli più rari o le chicche in edizione limitata.
Diciamo che è una cucina sana, etica e un po' bizzarra.

Cosa ti seduce in una ricetta ?


L'abbinamento tra sapori e colori. Quando penso a una ricetta che voglio fare ragiono molto sul colore degli ingredienti e su quelli che voglio vedere nel piatto finale. Della semplice scorza di limone a filetti sottili può esaltare magnificamente un piatto e creare un tocco di colore ammaliante per gli occhi e per l'obiettivo della fotocamera.

Qual è la più bella esperienza che hai fatto grazie al tuo blog ?


Sicuramente la conoscenza di tante persone, food blogger o semplici lettrici. Chi legge il mio blog di solito è qualcuno che ha idee simili alle mie (rispetto per la natura e per gli animali, ecologia, eccetera), quindi legare e fare amicizia è quasi la regola.

Dal blog italiano: "cuochettainpuntadipiedi.com" al bellissimo blog inglese "sweetkabocha.com". Perchè questo cambiamento di lingua e di blog?


Il primo blog è stato quello che mi ha aiutata a conoscere il mondo della cucina e trovare l'alimentazione giusta per me. Tornando indietro si possono trovare ricette a base di carne o anche peggio, accompagnate da fotografie scattate addirittura con il telefonino! Inoltre la grafica non mi rendeva mai soddisfatta e ad un certo punto ho preferito staccare dal blog per motivi di vita e di studio. Nel frattempo mi sono laureata, mi sono trovata un moroso grafico (si, fortunata) e ho continuato a leggere blog, tutti in inglese. Per il mio tipo di alimentazione i blog italiani interessanti e belli sono pochi, quindi rivolgersi a quelli americani/australiani/nord europei è stato d'obbligo.
Quando mi sono trovata pronta a ritornare sul web, ho sentito l'esigenza di dare un svolta e ricominciare da zero. La scelta di scrivere in italiano sarebbe stata molto più semplice: avrei già avuto i miei lettori, ci avrei messo un quarto del tempo a scrivere i post, sarei stata ancora uno dei pochi blog italiani a diffondere un certo tipo di ricette. E invece mi sono voluta buttare nella mischia, scrivere in inglese per confrontarmi con blogger più esperte ed essere letta pressoché ovunque. E' una bella sfida, ecco.

Qual è l'ingrediente dal quale non ti separeresti mai ?


Difficile dirlo. La mia dispensa è piena di ingredienti (ehm, anche il mio armadio a dire il vero), dalle spezie più strane ai superfood meno conosciuti, almeno cinque varietà di riso, farine diverse, legumi indiani...sono un disastro, si. Se proprio dovessi scegliere un ingrediente dal quale non mi separerei mai, direi la zucca, logo del mio nuovo blog (kabocha è infatti il nome all'estero della varietà di zucca che più amo), con la quale si possono creare moltissimi piatti sia salati che dolci.

Qual è stata la tua più grande sfida culinaria ?


Passando da una cucina onnivora a una vegana quasi ogni nuova ricetta rappresenta una sfida, specie le prime volte. Ho poi il brutto vizio di modificare una ricetta anche quando sarebbe già perfetta così, ma magari voglio renderla più leggera, o voglio sostituire il caffè con un succo, o voglio cambiare una farina di grano con una senza glutine. Anche le mie stesse ricette, è raro che le ripeta due volte senza alcuna modifica. Se non fosse una sfida ogni volta, non ci sarebbe gusto.

Qual é il tuo sogno culinario nel cassetto?


Scrivere un libro. In italiano però!

Un'ultima parola o un messaggio per i nostri lettori ?


Non sono molto brava a pubblicizzarmi, ma se siete in cerca di qualche ricetta sana per farvi del bene o qualche piatto particolare per fare colpo sull'amica vegana, potrei essere il blog giusto per voi. Ps: vero, è inglese, ma esiste l'utilissimo google traduttore e in ogni caso potete sempre scrivermi nella pagina dei contatti e vi risponderò in tempi ristrettissimi!



Grazie Valentina Goltara per aver risposto alle nostre domande. A presto!
Articolo Pubblicato da Federica - 15/07/2014



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