ALLUMINIO: ATTENZIONE all'esposizione dei neonati e dei CIBI SALATI o ACIDI
Il "Comitato nazionale per la sicurezza alimentare (CNSA)" ha effettuato una valutazione dei rischi dell'alluminio e delle leghe di metallo utilizzate nelle confezioni, negli imballaggi e neicontenitori per alimenti. Lo studio è stato effettuato su sollecitazione della "Direzione generale dell’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione (DGISAN)" del Ministero della Salute dopo che in Germania è stato pubblicato uno studio analogo.
A conclusione di questa analisi si raccomanda di evitare il più possibile il contatto diretto tra cibi salati o acidi con fogli di alluminio, per la loro conservazione, e con contenitori d'alluminio dopo la cottura per periodi di tempo prolungati. Una particolare attenzione va riposta nelle categorie più vulnerabili: i bambini sotto i 3 anni e gli anziani.
In particolare i bambini con meno di 12 mesi sarebbero soggetti ad un'esposizione d'alluminio relativamente elevata. Potrebbero quindi entrare in contatto con quegli alimenti a loro riservati (latte liquido, latte in polvere) o bevande di soia. Proprio in questi alimenti sono state riscontrate concentrazioni d'alluminio superiori alla media.
Va specificato che per gli adulti i rischi sono relativamente bassi e che già la legge prevede che sulle confezioni di questi prodotti in alluminio vengano riportate diciture come “non idoneo al contatto con alimenti fortemente acidi o fortemente salati”, “destinato al contatto con alimenti a temperature non refrigerate per tempi non superiori alle 24 ore” e “destinato al contatto con gli alimenti a basso potere estrattivo a temperature ambiente anche per tempi superiori alle 24 ore”.
Fonte: Fatto Alimentare
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