L'arresto cardiaco improvviso è cio' che chiamiamo infarto. Per rispondere adeguatamente a quest'emergenza è necessario intervenire tempastivamente e tenere a mente che sarà l'efficienza nella "catena della sopravvivenza" a garantire i migliori risultati.
Vediamo quali sono tutti i passaggi di un buon intervento: - 1° ANELLO - Allarme precoce Una volta identificati i segnali d'arresto cardiaco (dolore toracico, senso d'oppressione che possono propagarsi anche alle braccia, mandibole, collo e dorso) occorre allertare immediatamente il 118 richiedendo aiuto e comunicando in modo chiaro tutto cio' che verrà richiesto dall'operatore - 2° ANELLO - RCP rapida Rianimazione Cardiopolmonare di base: effettuare massaggi cardiaci e respirazione artificiale. Con le compressioni si mantiene la circolazione nel sangue e con la respirazione artificiale si permette al sangue di restare più ossigenato. L'obiettivo è infatti quello di rallentare il processo che puo' portare a danni irreversibili. - 3° ANELLO - Defibrillazione Consiste nel rilasciare una scarica elettrica attraverso speciali piastre sul petto in modo da azzerare il ritmo cardiaco del cuore, favorendo una ripresa spontanea di un battito ideale. L'ideale è che si occupi dell'operazione un infermiere, tuttavia spesso sono disponibili in luoghi pubblici defribrillatori semi-automatici che effettuano un'analisi automatica del ritmo cardiaco permettendo una corretta applicazione ed utilizzo anche a chi esperto non è. Leggete le istruzioni e mantenete la calma. Meno tempo passa tra un arresto cardiaco e l'uso del defibrillatore e meno rischi di danni irreversibili sussistono. - 4° ANELLO - Supporto vitale avanzato Si tratta di un intervento medico vero e proprio atto alla risoluzione della causa del malore.