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Le cose da sapere assolutamente prima di cominciare una dieta

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Tribù Golosa

Prima di lanciarsi in diete restrittive, ecco qualche consiglio da tenere a mente...

COSA C'È DA SAPERE PRIMA DI COMINCIARE UNA DIETA 

COSA C'È DA SAPERE PRIMA DI COMINCIARE UNA DIETA 

Forza di volontà, calcolo delle calorie e restrizioni: chi almeno una volta nella vita ha iniziato una dieta sa quanti sacrifici sono necessari. 

La ricercatrice Traci Mann consiglia fa le seguenti raccomndazioni

1. Più la persona che si rivolge al nutrizionista è appagata, più cresce la sua forza di volontà durante il percorso dietetico. Per il mangiatore malinconico (il tipo più frequente) si dovrà prestare maggiore attenzione a errori inconsapevoli e spiluccamenti vari, così come al controllo del carico glicemico e al contenimento dei derivati delle farine raffinate. E per aiutarlo a stare a dieta si dovranno prevedere almeno due deroghe giornaliere, per tenere a bada la voglia di dolce. Così come un pasto libero a settimana servirà ad evitare l'"allarme carenza" ovvero riduzione della performance metabolica e possibile blocco del dimagrimento.

2. "Per il mangiatore compulsivo invece è importante non saltare i pasti e allargare la dieta evitando le dannosissime restrizioni, che scatenano pericolose abbuffate". Invece il mangiatore sociale, quello per cui il cibo è una delle fonti principali di aggregazione e socializzazione. "Il lavoro su questo mangiatore - conclude la nutrizionista - si fonda sulla garanzia del convivio e sulle istruzioni per non eccedere quando si e` in compagnia; su come compensare il giorno successivo al convivio o su quale sia la frequenza dei pasti liberi che si possono fare durante la settimana". Prima di mettersi a dieta, è meglio tener presente almeno dieci cose.

3. La dieta non finisce mai. Non esiste il periodo in cui si sta a dieta e quello in cui la dieta finisce. A dieta si rimane sempre, tutti i giorni, tutto l'anno, per tutti gli anni della nostra vita. Questa è la ''brutta'' notizia. E la ''bella'' notizia? Quando avremo raggiunto il nostro obiettivo, durante il fine settimana, nei giorni di festa, di tanto in tanto potremo mangiare di più e stare più rilassati. 

4. Quando si mangia di più il nostro corpo in automatico brucia di più. È come se avessimo una bilancia nell'ipotalamo con il nostro peso registrato e fissato sulla base della struttura corporea, dell'impronta metabolica, della genetica. Se mangiamo di più del nostro fabbisogno il metabolismo aumenta (e bruciamo di più). Se mangiamo di meno il metabolismo scende (e bruciamo di meno). Questo sistema di controllo automatico mira a farci mantenere il peso corporeo costante, esattamente come avviene per altri parametri come la glicemia, la temperatura o la pressione corporea.

5. Mangiando sempre troppo potremmo paradossalmente non avvertire più la sazietà e il senso di pienezza. Come se le pareti del nostro stomaco e il nostro intestino, in contatto con il troppo cibo, divenissero degli elastici slabbrati, incapaci di ritornare alla forma originaria dopo la dilatazione. Se mangiamo normalmente, sono proprio i meccanismi di controllo omeostatico della fame e della sazietà che, quando eccediamo e mangiamo di più nel fine settimana, ci consentono di dire basta. Se lo stomaco si dilata qualche volta ci fermiamo, se si dilata in continuazione invece non saremo più in grado di percepire i segnali che ci invia.

6. Il mantenimento della corretta funzionalità degli organi durante il dimagrimento è di estrema importanza. Legare il dimagrimento alla sola restrizione calorica associata a iperattività fisica è stato uno degli errori più gravi. Per far scendere la bilancia sono state inflitte le più inutili privazioni, con un impatto negativo sul metabolismo, proprio perché esse mettono a dura prova il nostro fisico che inizia a lavorare a basse prestazioni. La restrizione alimentare reiterata nel tempo incide negativamente sulla funzionalità di organi e tessuti, causando una riduzione della muscolatura.

7. Dobbiamo continuare a mantenere attivo il nostro metabolismo anche dimagrendo: mantenendo il tono muscolare, garantendo il costante apporto e l'alternanza di tutti i nutrienti, di vitamine, sali minerali e acqua. D'altra parte, un dimagrimento troppo repentino non giova alla nostra salute e al nostro metabolismo: una velocità adeguata di dimagrimento corrisponde alla perdita di cinquecento grammi fino a un massimo di un chilo di grasso a settimana. Se stiamo ingrassando, prima di pensare a un cibo tossico, a un'intolleranza, al metabolismo lento o alla tiroide che non funziona, ci siamo interrogati su cosa è cambiato nel nostro stile di vita? Abbiamo la convinzione errata che per accumulare grasso servano eccessi eclatanti. Grossi errori nello stile di vita portano a gravi forme di obesità. Ma per ingrassare basta molto, molto meno. Per dimagrire, quindi, è necessario lavorare sui dettagli.

8. Il primo antidoto per evitare nella vita, e in particolare nelle fasi di transizione, di prendere peso e` sapere cosa ci sta accadendo. Conoscendo e riconoscendo i meccanismi biologici, i sintomi, le situazioni, le cause, i nostri comportamenti a rischio, possiamo mettere in atto immediatamente le necessarie compensazioni e le modifiche più efficaci: mangiare meglio, mangiare il giusto, introdurre cibi funzionali, condurre una vita attiva.

9. Stiamo ingrassando? Iniziamo a chiederci se per spuntino prendiamo una mela o un biscotto. Hanno calorie simili, ma effetti biologici differenti. La mela aiuta a controllare il peso corporeo, contiene sostanze antinfiammatorie e favorisce l'equilibrio della glicemia grazie alle fibre. Il biscotto può favorire l'obesità e l'infiammazione metabolica. Se vuoi dimagrire, inizia a ridurre i derivati delle farine raffinate e a inserire vegetali nella dieta.

10. Anzitutto è necessario garantire un adeguato rapporto di acidi grassi polinsaturi omega 6/omega 3 attraverso la dieta, evitando il frequente sbilanciamento a favore degli omega 6. È importante diminuire il consumo di prodotti da forno confezionati, ricchi di omega 6. Inoltre è necessario favorire l'introduzione di omega 3 attraverso il consumo di pesce azzurro, frutta secca (in particolare noci) e alcuni semi oleosi come quelli di lino. Alimenti della tradizione orientale come te' verde, curcuma e zenzero possiedono importanti proprietà antinfiammatorie e possono essere di aiuto.

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